I test del qi high range nascono per via dell’incapacità, dei test normalmente somministrati dagli psicologi, di misurare qi al di sopra di 135/140 in sd 15. Un esempio è il test Stanford-Binnet V il cui massimo valore ottenibile è di 225, ma le domande più difficili del test raggiungono un livello di 135/140. Questa caratteristica comporta che persone con qi pari alla difficoltà delle domande, purché siano abbastanza veloci ed abbiano un buon livello culturale, raggiungano risultati di qi oltre 200, generando una quantità gigantesca di false diagnosi. Tuttavia questo test non è il solo, ma suddetto problema è presentato anche dai test WAIS, Raven, Cattell, DAT, D70 ecc. Tutti questi test si mostrano adeguati solamente per misurare qi che variano da 70 a 130, e non si mostrano capaci di misurare qi più elevati, gonfiando o sminuendo clamorosamente quest’ultimi. A confermare tutto ciò sono stati fatti numerosi studi, tra cui lo studio condotto da Lewis Terman. Tale studio risulta molto interessante perché con estrema facilità mostra l’inefficacia di tale test per qi elevati; difatti Terman prese semplicemente un gruppo di bambini con qi superiore a 135, e notò che nessuno di loro vinse un Premio Nobel o, premi di grande importanza nelle aree scientifiche od in matematica, ma due dei bambini che non superarono il test ricevettero il premio Nobel per la fisica. Inoltre il gruppo di Terman comprendeva 100 bambini con qi superiore a 175, ossia con una rarità superiore ad 1 su 3483046, che vuol dire aver preso un gruppo di 100 persone di cui meno di 2300 persone nell’intera popolazione mondiale (8 miliardi) ha quel qi, tuttavia come detto sopra nessuno di loro vinse un premio Nobel, ma la media dei qi delle persone che lo vincono è di 154, ossia una rarità di 1 su 6284. Tutto ciò e tutti gli studi che ci furono, non fecero altro che avvalorare il fatto che quei test non fossero adeguati per misurare qi molto elevati, da qui nacquero i test del qi high range. Il primo fu il LAIT (Landgon Adult Intelligence Test) inventato da Kevin Landgron nel 1973, un test capace di misurare fino a quasi 165. Successivamente seguirono i test di Ronald Hoefin, tra cui il famosissimo Mega Test nel 1982, poi Titan Test, Ultra Test e Power Test, test capaci di misurare fino a circa 170. In seguito altre persone seguirono i loro passi, producendo test capaci di misurare qi fino a o superiori a 190, ossia qi con una rarità superiore a 1 su 1000000000 (un miliardo). Una di queste persone è Paul Cooijmans, che voglio nominare in quanto i miei test sono normati secondo i suoi metodi. Dei test del qi high range bisogna anche dire che sono test formati da quesiti molto difficili e complessi, la cui risoluzione anche di uno solo di quest’ultimi può impiegare all’esaminato molte ore. Anche per questa motivazione i test del qi high range generalmente sono privi di un tempo limite per risolverli, ed anzi molto spesso viene consigliato un minimo di 10 ore per risolvere il test. La scelta dell’assenza di un tempo limite viene presa per le motivazioni appena dette, e perché tale opzione permette di valutare a pieno le capacità intellettive di un individuo, eliminando tutti i fattori che potrebbero influire sulla prestazione, come per esempio è l’ansia di non riuscire a finire tutto il test o, componenti psicologiche come per esempio dislessia e discalculia o, ancora, fattori personali dell’individuo che influiscono sulla sua velocità di risoluzione come il caso delle persone più introverse ed introspettive che risultano essere generalmente più lente di quelle estroverse in questi test, oppure, tutti gli altri fattori che influirebbero. In conclusione i test del qi high range risultano essere il miglior metodo per valutare qi maggiori o uguali a 130, e l’autore di questo sito, che è anche l’autore dei test del qi presenti in questa pagina, ha l’obiettivo di fornire tali strumenti per la valutazione, e di perseguire le orme di chi lo ha preceduto.
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